Venerdì Santo





Questa tela, custodita presso la Pinacoteca di Brera a Milano, rappresenta la crocefissione di Cristo. L'opera è stata dipinta da Barolomeo Suardi, detto Bramantino, nel 1515 circa.

La parte superiore del dipinto, presenta due lati nettamente distinti: alla destra del Cristo, il bene, rappresentato dal ladrone “buono”, l'Angelo e il Sole; alla sinistra, il male, il ladrone “cattivo”, il Demonio e la Luna.


Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
gli astri cadranno dal cielo
e le potenze dei cieli saranno sconvolte. (Matteo, 24, 29)


Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei". Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: "Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei". Rispose Pilato: "Ciò che ho scritto, ho scritto". (Giovanni, 19, 17-22)


Bramantino segue Giovanni, riportando l'iscrizione INRI in ebraico, greco e latino. Inoltre, illustra il fatto che il Golgota “era vicino alla città” ponendo nello sfondo una meravigliosa fantasia architettonica, in sintonia con il suo gusto di architetto. Infatti, l'edificio più evidente nel dipinto corrisponde bene all'unico edificio sopravvissuto tra quelli progettati dall' artista: la cappella Trivulzio, addossata alla Basilica di San Nazaro, in Corso di Porta Romana a Milano, la cui facciata in mattoni è caratterizzata da due semplici piani ripartiti da lesene.




Homo Microcosmus




L'uomo è un piccolo universo
(Martin Meyer, 1670)

L'uomo, nato da una donna, vive per un breve tempo, pieno di molti dolori. (Giobbe, 14, 2)

Sai che l'uomo è detto essere un “microcosmo”?
Ecco cosa hanno voluto dirci i filosofi.

Guarda come sotto la fronte dell'uomo ci siano due luci:
nello stesso modo, nel cielo etereo brillano il Sole e la Luna.

Considera il tramontare e il sorgere dei raggi solari:
nello stesso modo sorge chi nasce e cade chi muore.

Nel mondo soffiano venti freddi e caldi,
anche il respiro e la bocca dell'uomo hanno freddo e tepore.

Le membra sono pesanti come la terra, i polmoni pieni d'aria,
la bocca e il cervello sono bagnati, il cuore e il fegato caldi.

L'uomo è umido, terreo, igneo,
fuoco, acqua e terra sono tre elementi.

La primavera è come l'infanzia, l'estate come la gioventù,
l'autunno è proprio dell'adulto, l'inverno del vecchio.