La pittura del tardo Rinascimento,
spesso etichettata con il termine originariamente dispregiativo di "manierismo", è stata estremamente sofisticata nella rappresentazione
della figura umana e del nudo. Una caratteristica frequente, che si
trova già in Michelangelo, è la presenza di torsioni anatomiche e
pose sinuose a cui gli storici dell'arte hanno attribuito il nome di
“Forma Serpentinata”. Questa “Allegoria della Felicità” di Agnolo di Cosimo, meglio noto come "Bronzino", è un dipinto in cui la tendenza alla torsione è ancora
limitata, ma il panneggio verde dell'avvenente Giustizia produce una
perfetta spirale che sottolinea efficacemente le ondulazioni
nel profilo di questo bel nudo classicissimo. Nel suo insieme,
l'Allegoria della Semplicità è una sobria composizione
rinascimentale, caratterizzata da un'evidente simmetria.
Uno dei dipinti più noti di Bronzino è un'allegoria per certi versi simile nella complessità iconografica, in cui le figure centrali sono una coppia Venere e Cupido di straordinaria sensualità. In quest'opera la Forma Serpentinata fa bella mostra di sé e l'intera composizione si configura quasi come un vortice di corpi per molti versi disorientante. La Forma Serpentinata, a voler bene vedere, è proprio il trionfo dell'asimmetria: alle figure vengono imposte torsioni che le sottraggono al senso di ordine e stabilità tipico del Quattrocento e del primo Cinquecento per trasformarle in volumi duttili e dinamici, i cui atteggiamenti risultano ricchi non solo di vita pulsante, ma, in maestri come Bronzino, anche di eleganza ed equilibrio stilistico.
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