Lo Speculum Humanae Salvationis (“Specchio della Salvezza Umana”) è un testo redatto nel corso del Trecento, che ebbe molta popolarità anche durante il secolo successivo.
Il testo è composto di un Prologo, un Proemio, due Capitoli che trattano la Creazione, la Caduta di Satana, la storia di Adamo ed Eva e il Diluvio universale. Seguono altri quaranta capitoli in cui episodi dell'Antico Testamento vengono messi in parallelo con episodi del Nuovo Testamento. L'opera è chiusa da altri tre capitoli che descrivono le stazioni della Via Crucis, le Gioie e i Dolori della Vergine. In tutte le redazioni, l'opera è ampiamente illustrata.
Il centro dell'opera è dunque costituito dal confronto tra Vecchio e Nuovo Testamento. Per esempio, nel capitolo VIII, la Nascita di Cristo viene messa in relazione con la profezia della Sibilla Tiburtina che avrebbe annunciato all'imperatore Augusto il fatto che una vergine avrebbe partorito un potentissimo re (“Sibilla vidit virginem cum puero”, la Sibilla vide una vergine che aveva un figlio). Quest'ulitmo episodio non fa parte propriamente del Vecchio Testamento (è desunto dal Chronicon pontificum di Martinus Polonus), ma esemplifica comunque come la vita di Cristo abbia portato a compimento un destino che era stato presagito variamente nelle epoche precedenti. A Medieval Mirror è un bel libro online in lingua inglese che presenta molte informazioni sullo Speculum e illustrazioni tratte da edizioni manoscritte e a stampa.
E' molto notevole che l'iconografia dello Speculum, tipicamente trasmessa in semplici xilografie, sia stata d'ispirazione per un meraviglioso polittico quattrocentesco, dipinto a Basilea da Konrad Witz nel 1434 circa.